Ero seduto sul divano di casa mia, fermo ad osservare i ricordi sparsi di una vita ormai passata. Chissà perché, per ogni ricordo ricadevo sempre nello stesso pensiero: “Le mie gambe”. Certo che ne hanno fatta di strada. Hanno corso, giocato, passeggiato, nuotato, marciato, scalato e ballato. Insomma hanno fatto tutto quello che c’era da fare. E adesso? Che cosa faranno adesso che: con molta fatica riescono a fare tutto quello che prima gli risultava facile fare? Sicuramente ci sarà un qualcosa da fare..!!!
Ho sempre creduto che: niente è del tutto perduto, se si ha ancora la forza di crederci ancora. E mentre cercavo una risposta alla mia domanda, i mie occhi si concentrarono su di lei. La mia bicicletta..!!
È da più di un anno che vive in casa con me e, ad essere sincero non ho mai pensato a lei come una soluzione, come una svolta, come una grande opportunità. Eppure lei era lì, pronta a regalarmi nuovamente quella piacevole sensazione. Quella di sentire ancora una volta quel soffio di vento sul mio viso mentre il mio corpo è in movimento. Certo che è davvero strana la vita. Passi ore, giorni, mesi o addirittura degli anni a cercare una risposta, quando all’improvviso ti rendi conto di averla avuta sempre sotto il naso.
A questo punto non mi resta che alzarmi ed avvicinarmi a lei. Impugno il manubrio e con uno sguardo convinto la guardo e le dico: “Io e Te ne faremo di strada..!!!”. Come un cavaliere monta sul suo destriero, salgo in sella ed incomincio a pedalare. Le mie gambe finalmente si sentono libere. Riescono ad essere ben coordinate. Destra e sinistra e ancora destra e sinistra e via verso nuovi orizzonti.
Non lo so il perché, ma in quell’istante mi sono sentito un po come il Forrest Gump della situazione. Quando all’improvviso si alza dalla sua sedia ed incomincia a correre. Nella mia mente risuonavano le sue parole:
“Quel giorno, non so proprio perché decisi di andare a correre un po’, perciò corsi fino alla fine della strada, e una volta
li pensai di correre fino la fine della città, pensai di correre attraverso la contea di greenbow, poi mi dissi, visto che sono arrivato fino a qui tanto vale correre attraverso il bellissimo stato dell’ Alabama, e cosi feci. Corsi fino all’ oceano e, una volta lì mi dissi, visto che sono arrivato fino a qui tanto vale girarmi e continuare a correre, quando arrivai a un altro oceano, mi dissi, visto che sono arrivato fino a qui, tanto vale girare di nuovo e continuare a correre..”
Si ora ho capito perché mi sentivo come lui. Perché avevo voglia di pedalare un po, di sentirmi libero e spensierato. Pedalavo e pedalavo senza una meta ed ogni volta che arrivavo in un posto, beh..mi voltavo indietro e ricominciavo a pedalare..!!! Quel giorno ho pedalato per 23,05 Km e quando mi sono fermato del tutto, in maniera molto spontanea come lui ho detto:
“Sono un pò stanchino.. !!!”
Ps: e non finisce qui..l’avventura continua..:-)
Giustamente dopo i 20 ci sono i 30..!!!